Museo della Villa Romana

La nostra struttura nasce su una importante villa rustica di epoca romano-imperiale le cui architetture erano incassate nel fianco discendente della collina per consentire di avere avere un’ottima visuale sia verso valle che verso il mare a nord-est.

Visita il museo

Feudo Antico e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara hanno lavorato fianco a fianco, nell’ambito di una rivalutazione dei resti presenti. Lo scopo è quello di preservare le meravigliose caratteristiche storiche che danno forma alla nostra struttura e che sono occasione di visita per i nostri ospiti.

Clicca sui puntini numerati per fare una visita virtuale alla Villa Romana. Buona scoperta!

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Grande cisterna

Grande cisterna in opera cementizia pesante. Sono presenti due aperture circolari di accesso sulla sommità (probabilmente per botole), un foro di immissione a sud-ovest, connesso ai resti di una canaletta in opera cementizia ed un altro foro a nord-est, che quasi sicuramente agiva da “troppo pieno”, connettendosi ad una seconda canaletta, i cui resti sembrano connettersi ad una cisterna più piccola (2). Su questa grande cisterna poggiava gran parte di un fabbricato rurale, databile agli inizi del XX secolo, oggi demolito.

Cisterna

Una seconda cisterna più piccola su un piano più basso rispetto a quello della cisterna grande forse per riempirsi dell’acqua in eccesso che fuoriusciva dal troppo-pieno della cisterna grande, a cui sembra essere connessa per mezzo di canalette. anche se solo un allargamento degli scavi potrebbe gettare luce sulla questione.

Piano inclinato per torculario

Caratterizzato da un piano discendente coperto in intonaco idraulico che appoggia a un lungo muro con una parte costruita in opera reticolata: certamente era il fondo di una vasca per raccogliere il prodotto di una spremitura, di olive o di uva. È probabile che nelle vicinanze, posto ad una quota più alta, fosse presente un torculario in materiale deperibile (legno) per la produzione del vino.

Cella doliare

Si conserva un asse di 7 alloggiamenti per dolio incassati in un piano di opera cementizia. Tre di questi sono stati scavati, dimostrando come i dolia siano stati in passato già tolti dalle loro sedi. Poco più a nord si notano i resti di almeno altri due alloggiamenti, nonché frammenti di almeno due dolia. Inoltre, nella stessa area sono presenti almeno 5 fosse circolari scavate direttamente nel terreno: tre di queste sono state svuotate, rivelando frammenti di ceramica decorata a pettine (medievale) e possibili resti di sementi e granaglie, ad attestare una diversa fase di vita.

Fosse rettangolari

Riempite con materiali provenienti da demolizioni di strutture romane (come cubilia di opera reticolata e lastre di arenaria di cui una potrebbe essere una soglia di porta). Tali resti erano frammisti ad abbondante terreno rosso concotto che, chiaramente, indicava un’azione di calore. È probabile che si tratti di attività di epoca post-classica, forse medievale, connesse a demolizioni e a operazioni di produzione di calce, ma l’impressione è piuttosto che le due fosse rettangolari siano state riempite di materiale che ha subito fenomeni di calore altrove.

Strati tardo-antichi

Strati Tardo-Antichi devastati nel XX secolo, segnano resti di probabili strutture in materiale labile (ciottoli, calce, etc.) malamente conservati in quanto soggetti sia a scassi per impianto di vigne che a scoppi connessi all’esplosione di ordigni bellici della Seconda guerra mondiale, come dimostra la presenza di schegge di natura bellica in ottone e ferro. Vista la presenza di Sigillata Africana e di ceramica dipinta a bande (localmente conosciuta come “tipo Crecchio”), è probabile che qui sorgesse una struttura di epoca tarda (V-VI secolo d.C.).

Ambiente 1

Ambiente 1, un ambiente incassato nel fianco della collina che contiene ancora almeno 1 m di stratigrafia non intaccata. Una semplice pulizia superficiale ha rivelato un’impressionante quantità di frammenti ceramici (tra cui sigillata italica ed africana) ed almeno una moneta (probabilmente dell’Imperatore Probo).

Vasca e pavimentazione a mosaico

Nel marzo 2021 è stata rinvenuta una vasca in intonaco impermeabile sul fianco est della cisterna. Vista la presenza della vicina stanza con mosaico non si può escludere il fatto che questa vasca possa aver avuto funzioni diverse da quelle puramente produttive, tipo da bacino per una fonte.apparso un elemento di grosso pregio: una pavimentazione composta da elementi calcarei bianchi mischiati ad un materiale cementizio apparentemente impermeabile. Il pavimento è decorato sul bordo da una fascia di mosaico a tessere nere.

Per gli appassionati di storia visita guidata ai reperti archeologici attualmente visibili.

Per promuovere le risorse del nostro territorio,il tour è completamente gratuito!

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